Ti presento Sovana

Oggi parlerò di Sovana, antichissima città di origine Etrusca famosa per le sue monumentali necropoli, le città dei morti

Salute a te viandante che ti muovi per questi luoghi sacri!

Fermati, se puoi, un momento ad ascoltare.

Forse così oltre alla voce del vento e al canto melodioso degli uccelli, sentirai anche la mia voce e la voce del mio popolo, i Rasna.

Noi che abitammo questi luoghi più di 3000 anni fa e che qui stabilimmo le nostre città modellando il morbido tufo per erigere opere grandiose, ora ci troviamo di fronte e tutto intorno a te.

Ascoltaci!

Ascolta le nostre storie, che ti narreranno di come ci facemmo tumulare nella pietra per resistere ai millenni e consegnare la nostra memoria alle generazioni future. Guarda come ci ergiamo ancora possenti dinanzi a te, nonostante le guerre, la colonizzazione e l’abbandono del nostro culto. 

Ammira la perizia dei nostri maestri di cesello che ancora affascina il mondo e nel farlo; ricorda ciò che siamo stati e che ancora rappresentiamo per questa terra.

Chi siamo?

Noi siamo le Necropoli.

Noi siamo le città dei morti che gli Etruschi crearono tutto intorno al borgo di Sveana per non dimenticare mai coloro che li avevano preceduti, per non recidere quel filo che attraversando la morte manteneva unita la comunità.

Nel visitare questi luoghi o viandante, muoviti con passo lieve e mente aperta. Osserva come secolo dopo secolo, la necessità di spazio portò gli artigiani ad edificare tombe su più livelli, ammira l’evoluzione stilistica del nostro popolo nel suo incessante tentativo di rimodellare tombe sempre più simili a vere e proprie case.

Assapora il timore reverenziale che da sempre hanno provato coloro che si sono fermati alla presenza dei nostri guardiani millenari. Leoni, Gorgoni, Scille alate e Fauni hanno protetto e proteggono il nostro sonno millenario insieme alle nostre divinità Vanth e Charun.

Seguite percorsi seminascosti dalla boscaglia, chiudete gli occhi e provate ad immaginare il tempo in cui colori sgargianti come l’oro o il rosso fuoco coprivano le nostre facciate e ci facevano risaltare agli occhi dei passanti.

Purtroppo della maggior parte delle famiglie che edificarono le nostre dimore eterne si è persa ormai traccia, ma se osserverai bene troverai ancora qualche scritta che dimostra la loro esistenza e la nostra appartenenza a quell’antico lignaggio.

Osserva come nell’incedere dei millenni, la stessa gente che provava timore in nostra presenza, è penetrata nelle nostre dimore trasformandole e riportando la vita in quelli che una volta erano luoghi morti e dimenticati. Scoprirai così l’imprescindibile presenza di colombai, stalle e depositi posti talora ad altezze vertiginose dal suolo. 

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